Vipera comune (Vipera aspis)
Aspetto: La vipera comune ha il corpo tozzo e robusto, che termina con una breve coda, separata dal resto del tronco tramite una strozzatura. La testa è appiattita e ben distinta dal collo e, guardata dall'alto, ha forma triangolare. Corpo e testa sono ricoperti completamente da una fitta serie di squame. L'occhio è caratteristico perché possiede una pupilla allungata verticalmente. La vipera adulta possiede una lunghezza media da 45 a oltre 70 cm, i maschi sono normalmente più corti di una decina di cm rispetto alle femmine. La bocca risulta essere molto ampia rispetto alla testa ed è dotata di due zanne che possiedono un canale interno per il passaggio del veleno. Le zanne sono simili ad aghi da iniezione, e sono talmente lunghe che sono ripiegate all'indietro ed erette nella bocca solo al momento opportuno del morso. Il corpo è ricoperto di robuste scaglie di color metallico che permettono di ridurre l'attrito con il suolo.
Dieta: La dieta della vipera include vertebrati, come piccoli mammiferi (soprattutto roditori), uccelli, lucertole, rane e alcuni invertebrati. Nelle vipere le fasi di alimentazione più intensa sono alternate a fasi di digiuno che corrispondono per lo più ai periodi antecedenti la muta.
Abitudini: La si può trovare nelle zone meglio esposte e soleggiate con presenza di boschi e radure, fino ad una quota di 1.200 m. Predilige gli ambienti secchi e caldi, in prossimità di pietraie e di radure difficilmente accessibili, margini dei boschi naturali con fitte siepi di protezione. La vipera trascorrono molto tempo sulle pietraie in zone esposte ai raggi del sole, anche se, nei periodi più caldi, l'ottimale temperatura corporea è raggiunta anche stazionando all'ombra. Pur essendo animali prevalentemente diurni, rimangono talvolta all'aperto anche nelle sere e nelle notti d'estate. Quando la temperatura si abbassa questi rettili cadono in letargo, riacquistando vitalità solo con il clima temperato della primavera. Durante i freddi inverni le vipere rimangono ritirate entro buche o tane scavate da altri animali ad una profondità di circa 30 cm. Spesso si uniscono a lucertole e talvolta a rospi; altre volte trascorrono il letargo in solitudine o in gruppi di decine di individui. Le uova sono trattenute per circa quattro mesi all'interno del corpo della femmina, sino al momento in cui vengono alla luce dei piccoli completamente formati, del tutto simili ai genitori ma di dimensioni inferiori (15-20 cm).
Questo processo, che porta alla nascita delle piccole vipere è detto ovoviviparità. Quando giunge il momento della muta, l'animale inizia a muoversi tra i sassi e i cespugli strofinando il capo contro le asperità del suolo, finche non si rompe la vecchia pelle in prossimità delle bocca.
Da questo punto abbandona facilmente la vecchia pelle, sfilandosela come un guanto. ei giorni seguenti la nuova pelle appare vivacemente colorata e con evidenti riflessi metallici.
Riproduzione: Le vipere raggiungono la maturità sessuale al quarto - quinto anno e i maschi ricercano le femmine per riprodursi all'inizio della primavera, poco dopo il risveglio dal letargo invernale. Durante il corteggiamento il maschio colpisce la femmina con la lingua e fa vibrare il proprio corpo lungo quello della compagna che rimane completamente passiva. La "danza delle vipere" consiste in un insieme di movimenti sinuosi e ritmati che i maschi compiono nel fronteggiarsi, dapprima mantenendo eretta la parte anteriore del corpo e poi attorcigliando il collo l'un l'altro.
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